Non cerco nell’arte fatue provocazioni, non aspiro a concetti ed insegnamenti, non voglio dall’arte la retorica del significato e delle dottrine: la mia attenzione è sempre stata rivolta all’emozione, esprimere un sentimento che, attraverso l’opera, si espande, diventa complessa, ma anche semplice, completa…
L’emozione e la meraviglia che proviamo, il piacere di immaginare qualcosa, di diventare protagonisti di una storia inventata, di essere dentro il nostro desiderio…
La parola “emozione” sembra semplice, anche scontata, ma non lo è: perchè dietro al gesto di un’artista, anche quello più elementare quanto disincantato, esiste la consapevolezza di un individuo, che sa di esprimersi e di mettersi “a nudo”, e questo grazie al dialogo costante, continuo con le proprie emozioni.
La libertà di essere quello che uno è, di non celarsi dietro maschere complesse, dietro fumosi dialoghi, dietro a teorie e pre-concetti, ma di accettarsi, perchè soltanto così un’artista sarà solo e soltanto se stesso, e quindi autore delle proprie creazioni.
R.B. 2013